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Il giro d’Italia è l’occasione che ha unito San Vito al Tagliamento.
È doveroso e anche piacevole, fare un bilancio dopo il grande evento che ha visto coinvolto San Vito al Tagliamento, lo scorso fine settimana.
Ci riferiamo alla partenza di tappa del Giro d’Italia che è stata qualcosa di memorabile, a cui tutti i Sanvitesi hanno partecipato con entusiasmo e con tutto il sostegno che potevano dare. Il clima di festa che si è respirato e la grande collaborazione che si è vista ovunque, sono una prova tangibile.
Vorremmo per questo ringraziare ancora una volta gli organizzatori, che hanno scelto San Vito al Tagliamento e tutti coloro che hanno dato la propria disponibilità, per mettere in pratica le indicazioni fornite.
Per brevità non citiamo nessuno, per non fare torti, ma soprattutto per evitare di dare il “la” ai soliti professionisti della parola sprecata, l’occasione per aggiungere sterili ed inutili polemiche.
Il giro d’Italia ha dimostrato tanto, soprattutto a chi amministra.
Crediamo importante sottolineare, e lo facciamo con orgoglio, che quello che si è visto a San Vito al Tagliamento è un assaggio di tutto ciò che noi concepiamo per la valorizzazione del nostro meraviglioso Comune. Quindi valorizzazione e promozione del territorio, delle attività commerciali e produttive, del patrimonio immobiliare e di tutto ciò che contribuirebbe ad un’economia sostenibile.
Passato l’entusiasmo, il timore è quindi che si ripiombi nel deserto e nel nulla quasi assoluto, a cui ci siamo abituati in questi anni. C’è infatti il rischio che si dimentichino i problemi quotidiani dei settori citati, che ci si dimentichi di investire nella promozione del turismo e del territorio, che si facciano scelte di politica economica verso l’inquinamento, piuttosto che per la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche. Potremmo procedere per ore…
In definitiva, c’è il forte rischio che le responsabilità di scelte sbagliate in questi ultimi anni e di quelle non fatte, vengano dimenticate dopo a una tappa del Giro d’Italia e le capacità di un organizzatore come RCS. Non per un desiderio di giustizia basato sull’onestà intellettuale, ma solo per far capire a chi amministra che San Vito al Tagliamento è un patrimonio.
Un patrimonio basato su un’infinità di risorse e di persone, che sono capacissime ed orgogliose di dare lustro alla città in cui vivono.
Quel patrimonio che è stato visto da un organizzatore molto bravo come RCS prima e dalla RAI dopo, con i commenti di tutti i suoi giornalisti.
Chi ha potere e stipendio deve pertanto riflettere su quanto successo per mettere in pratica le scelte giuste.
La gioia, l’emozione e la generale partecipazione che abbiamo visto in questi giorni ci può far dire, ancora una volta e con maggiore convinzione: W San Vito!
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