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Festa della Donna: delle pari opportunità non si faccia carta straccia!
Cari amici e sostenitori con questo articolo crediamo sia importante soffermarci su un argomento a noi particolarmente caro che è quello legato alla festa della donna.
Come per il precedente articolo, legato al tema delle foibe, anche le riflessioni che riteniamo giusto condividere con tutti voi in merito gli aspetti connessi alla celebrazione della festa della donna, come nostra abitudine e con il nostro stile, le distribuiamo alcuni giorni dopo la “chiusura dei riflettori”.
Troppe sono infatti le persone che anche a livello locale cavalcano l’evento e l’emozione del momento, salvo poi dimenticare di manifestare tangibilmente un impegno reale.
Ebbene la condizione femminile è un argomento delicato e complesso che risale alla notte dei tempi e riguarda ogni nucleo comunitario che si sia costituito nel mondo.
Il difficile cammino della donna verso l’emancipazione, cioè verso la completa parità di diritti nelle diverse società, è stato ed è tutt’oggi un percorso accidentato.
In questi giorni, abbiamo sentito la voce di vari esponenti del mondo politico denunciare le condizioni che impediscono alla donna di trovare una posizione paritetica rispetto all’uomo nella società moderna. Spesso però abbiamo avuto l’impressione che tali personalità avessero affrontato la questione femminile in maniera impropria.
LA DONNA NON VA STRUMENTALIZZATA
È facile infatti banalizzare la questione femminile e cascare nell’ovvietà, specialmente nei periodi antecedenti la festa della donna.
Far leva su sentimenti comuni di un’uguaglianza negata alla donna, fingendo vicinanza alla questione femminile, con il fine ultimo di cercare facili consensi, è puro populismo.
Nella nostra trattazione siamo costretti, per brevità, a sorvolare sulle faticose conquiste storiche che le donne hanno ottenuto nelle diverse epoche. Non riusciamo, purtroppo, a soffermarci ad analizzare quelle condizioni, umilianti e deplorevoli, in cui il genere femminile è ancor oggi costretto a vivere in molte aree sottosviluppate del mondo.
E non solo.
Sappiamo che nei paesi occidentali l’uguaglianza tra uomo e donna è sancito dalle costituzioni di ogni nazione civile. Le donne sono inserite in tutti i campi della vita sociale, economica e politica e possono determinare il proprio ruolo in modo autonomo.
Molti passi avanti sono stati fatti, ma vi sono ancora molti ritardi e resistenze culturali a costellare la via dell’effettiva parità.
COSÌ VIENE SVERGOGNATO CHI PARLA E NON FA NULLA PER SANVITO MA ANCHE CHI USA LA CARICA PUBBLICA IMPROPRIAMENTE
– Assolutamente da vedere –
IL LIMITE DI ALCUNI PERIMETRI
Se circoscriviamo la problematica all’interno dei nostri confini e nella società odierna, ci rendiamo conto che il successo della donna dipende molto dai mezzi che ha a disposizione e che le permettono di coniugare la vita familiare, la maternità e il lavoro.
“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.” Rita Levi Montalcini
Il ruolo della donna, infatti, è centrale nella famiglia e la famiglia è il fulcro della società.
All’interno del nucleo familiare va fatta una prima rivoluzione. Per alleggerire il carico di responsabilità che le donne sostengono, c’è bisogno dell’uomo. Insieme, nell’unicità del rapporto coniugale, essi fungono inconsapevolmente da modello per le nuove generazioni.
Entrambi espletano una parte significativa del compito educativo. Essi insegnano ai propri figli il rispetto reciproco, l’importanza dei rispettivi ruoli. Essi contribuiscono, ciascuno con le proprie competenze e in modo paritario, al benessere della famiglia.
Un secondo scossone va dato alle istituzioni e al mondo del lavoro in particolare. La donna, quando diventa mamma, si trova in una nuova situazione che spesso deve gestire in solitudine. Manca la sicurezza di poter tornare al lavoro. Al rientro, non è sempre permesso ottenere flessibilità di orario. Se il neonato frequenta una struttura d’accoglienza, c’è da fare un triste bilancio tra spese e ricavo, motivo per cui -spesso- le madri continuano a rimanere a casa anche dopo il periodo di maternità.
OLTRE AL DISINTERESSE NON FANNO MANCARE NEMMENO LE BESTEMMIE AGLI INCREDULI SPETTATORI SANVITESI
– Una grande vergogna –
LA DONNA VA TUTELATA MAGGIORMENTE
Se durante la festa della donna tutti parlano di libertà, riteniamo che le infrastrutture debbano per prime sciogliere quei nodi che tengono stretta la figura femminile all’interno di una posizione che non la valorizza.
Gli aiuti alle famiglie da parte dei Comuni o delle Regioni spesso non bastano o sono difficilmente fruibili. Le famiglie nascenti gravitano così attorno alle loro famiglie di origine -per garantire un supporto ai figli- per troppo tempo.
Quando una donna, però, trova condizioni favorevoli e terreno fertile, ha la possibilità di emergere. Molti sono gli esempi di donne coraggiose ed intellettualmente vivaci che, grazie alle proprie capacità, sono riuscite a ricoprire ruoli che, precedentemente, erano stati attribuiti solo agli uomini.
“Date alle donne occasioni adeguate, ed esse saranno capaci di tutto.” Oscar Wilde
Se è meritevole, la donna va assolutamente promossa e il suo valore riconosciuto. La donna può offrire molto nei diversi ambienti lavorativi, perché la sua diversità è fonte di ricchezza.
La valutazione professionale di un individuo, in generale, dovrebbe premiare capacità e competenza acquisite sul campo, indipendentemente da provenienza, sesso, orientamento politico o credo religioso.
A CHI VA LA RESPONSABILITÀ DI DECIDERE
Resta il problema di chi e come debba scegliere chi merita, ovvero di una metodologia chiara per valorizzare le singole capacità. Altre volte poi, gli uomini favoriscono le donne in base a motivi che non sono di merito.
In alcune cattive pratiche odierne, infatti, la donna viene candidata ad una certa posizione o carica da un uomo che dice di voler applicare le cosiddette “quote rosa”.
Spesso questi uomini usano la donna come fosse una pedina da muovere in una scacchiera in cui giocano solo loro. Sono uomini quindi che esibiscono la donna solo per trarne vantaggio per i propri scopi politici.
….e vi sono purtroppo donne che si lasciano manipolare.
Donne che, per convenienza o per un po’ di notorietà, prestano la propria persona e affidano il loro personale destino a uomini e contesti che vogliono solo sfruttarle.
Non è questa la parità di genere in cui crediamo. Forse non dovrebbero esistere quote garantite per nessuno. Non è certamente un’imposizione di legge che rende giustizia ad anni di disparità riservati al genere femminile.
Bisogna quindi fare di più per la donna.
Vogliamo pertanto meno parole e più fatti.
Dobbiamo avere più rispetto e dignità.
Dobbiamo pretendere il merito come unica strada per la pari opportunità.
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Questo articolo è stato redatto per la festa della donna a nome di tutta la componente femminile che compone Amo San Vito e che all’interno del gruppo gode del più ampio consenso, rispetto e libertà di azione. Amo San Vito è anche questo!
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POCO IMPEGNO E TANTO CATTIVO GUSTO NON MANCANO MAI
– Una caratteristica terribile –
L’attuale maggioranza ha ancora il coraggio di affermare che loro sono sempre disponibili all’ascolto delle necessità di tutto il territorio.
Nonostante l’assenza di trasparenza, delle mezze verità e dell’abbandono di tanti Sanvitesi, loro si dichiarano aperti al confronto di idee e -sulla falsariga di ciò che andiamo dicendo solo noi in questa campagna elettorale- che “nessuno verrà lasciato solo”.
Resta il rammarico di dover constatare puntualmente, che alle belle parole e alle buone intenzioni non seguono fatti concreti.
Da un lato si spende e si spande per dar vita a opere tutt’altro che necessarie, ma quando c’è da aiutare fattivamente e con un certo tempismo chi è in sofferenza, lo si fa aspettare e forse gli si dà denaro con il contagocce.
Un modo di amministrare San Vito che sa di stantio e gradasso, che conferma quanto sia assolutamente inadatta a guidare San Vito al Tagliamento nel prossimo futuro.

TUTTO EVOLVE TRANNE IL LORO IMPEGNO
Come indicato in tanti nostri precedenti articoli, lo scarsissimo impegno é manifesto ovunque.
Una pessima storia che si ripete da sempre con la forza di sinistra e di maggioranza che sostiene l’attuale Sindaco Di Bisceglie.
Tutto ciò dovrebbe tuttavia far riflettere il normale cittadino, sulla qualità e l’impegno che potranno offrire, qualora venissero sciaguratamente eletti.
Se il disinteresse, come andiamo costantemente ripetendo, è una scelta particolarmente cara a queste forze di sinistra, per il bene di San Vito non si può certamente aspettare ancora.
Come tutti sanno il commercio a San Vito è infatti praticamente morto anche se cercano di copiare quelle idee che per il loro disinteresse non possono avere. Le frazioni sono così abbandonate, la sicurezza diventerà un problema e nessuno di loro penserà ai tanti disagi dei cittadini.
Se volete che tutto ciò sia solo un brutto ricordo, allora è il momento di cambiare e di passare all’azione. Puntando ad esempio sulla coalizione di forze politiche e liberi cittadini, Uniti per il Futuro di San Vito, che da sempre hanno combattuto per il benessere di tutti.
A partire dal candidato Sindaco Valerio Delle Fratte.
Un serio cittadino ed affermato professionista, che si è sempre impegnato per ridare un futuro di speranza a tutti i Sanvitesi.
Nessuno escluso!
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