Cari amici e sostenitori, alcuni giorni fa la Giunta ha proposto al Consiglio comunale di approvare l’iscrizione del nostro Comune all’anagrafe antifascista. Un registro virtuale di persone e Enti che aderiscono ad una serie di principi enunciati nella sottoscrizione stessa.
Ad un primo approccio, l’iniziativa potrebbe apparire una delle tante legate all’antifascismo. Dopo un ovvio approfondimento, come da nostra prassi, e alcune riflessioni sul momento storico che stiamo vivendo, abbiamo deciso di astenerci su questa decisione. Le motivazioni sono contenute nel discorso letto in Consiglio comunale dal nostro capogruppo, Valerio Delle Fratte, i cui passaggi fondamentali per brevità li riassumiamo con questo articolo.
Una posizione chiara, onesta e matura.
Soffiare sul fuoco della contrapposizione, causata a nostro avviso dall’incapacità evidente della classe politica nel gestire alcune situazioni di criminalità, non serve alla pacificazione degli animi. Anzi!
Creare liste di presunti buoni contro cattivi, non rende giustizia di quanto sta avvenendo nel nostro Paese e nemmeno alla storia, scomodata ed interpretata a richiesta.
Ma non solo. Il rischio è anche quello di far ritrovare dalla stessa parte persone che predicano bene e razzolano malissimo, forti di una auto-proclamazione di appartenenza alla schiera dei “buoni”, anticomunisti o antifascisti che siano.
Pertanto, vista l’importanza degli argomenti trattati, non tanto per l’amministrazione ordinaria del comune ma in generale per la crescita di un senso civico condiviso, continuiamo a sostenere la necessità della trasmissione delle sedute consiliari con i mezzi tecnologici. Non solo quindi per rendere più attiva e cosciente la partecipazione della nostra comunità ma anche per testimoniare il continuo impegno che noi mettiamo per tutta San Vito al Tagliamento.
Buona lettura
ANAGRAFE ANTIFASCISTA: PERCHÉ DICIAMO NO.
…”Non sono fascista, non sono comunista, non sono per le dittature o per le religioni al governo. Ma non ho mai sentito il bisogno di dirlo. Neanche oggi in realtà…
Perché? Semplicemente perché ritengo che dare l’esempio sia più efficace per far capire agli altri chi siamo e in cosa crediamo. La parola e gli atti costituiscono l’esempio. (excursus storico sull’eccidio di s. Anna di Stazzema e dei processi che si sono susseguiti negli anni)
Viviamo in un mondo in cui ci sono alcuni che pensano di poter fare ciò che vogliono: tanto hanno il potere di cambiare le regole e la storia, se questo è necessario a mantenerli in posizioni di potere.
E gli altri, quelli che usano solo internet e hanno smesso di aprire i libri di storia, se mai ne hanno aperto qualcuno anche solo alle elementari.
Ecco allora che sulla tomba della scorta di Moro qualche demente ignorante va a disegnare una svastica, non sapendo che a sparare furono le Brigate Rosse!
E qualche altro personaggio o associazione di reduci (che in realtà ne conta ben pochi che abbiano vissuto davvero la guerra) chiede la cancellazione di alcuni partiti.
Ma lo sanno costoro che i padri costituenti, nelle norme transitorie, vietarono per soli 5 anni ai gerarchi fascisti di presentarsi alle elezioni? O non lo sanno o fanno finta di non saperlo, per poter alimentare quello che qualcuno di queste parti (P.P. Pasolini, ndr), parecchi anni fa, definì come “…un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente…” e alimentare quindi quell’…”antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito…“!
(…) In piazza ci sono, per fortuna i servitori dello Stato, come ha ben ricordato la moglie di uno di loro in una lettera aperta alcuni giorni fa.
In campo dovrebbe esserci lo Stato, attraverso dei rappresentanti credibili e autorevoli: ma sappiamo purtroppo che così non è. E mentre avanza la delinquenza comune, le idee e la coerenza dei politici di tutti gli schieramenti latitano, per lasciare il posto ad una diffusa mediocrità che si svende al miglior offerente, come dimostrano le recenti cronache (…)
Ecco quindi che non ritengo assolutamente utile aderire a questa anagrafe, come ad una lista fra buoni e cattivi, ad una discriminante tra chi sa e chi non sa, visto che 1’ignoranza sembra essere così equamente distribuita a destra come a sinistra.
Quello che vi chiedo è invece di dimostrare apertamente e con gli atti conseguenti di aderire ai principi enunciati in quella iniziativa, e che vado a leggere… (segue lettura dei principi contenuti nella carta di Stazzema)
“I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”, diceva un Presidente di questa povera Repubblica (S. Pertini, ndr).
Vedete, anche nella forza di denunciare con le parole di esponenti di un’altra parte politica il tentativo di storpiare e asservire la storia ad un presunto e non dimostrato bene comune, sta il nostro essere diversi…
Per me non esiste alcuna ragione valida per piegare ai bisogni di qualcuno la verità storica.
Laddove poi serva a coprire le magagne e le lacune culturali di una classe politica sempre più inadeguata, mi sento di rivendicare a tutta forza il mio libero – pensiero – critico.
Vedete, se la corruzione, presente anche in questa nostra terra, in modo come è stato recentemente definito “pulviscolare”, la colpa non è di questo o quel delinquente, ma di una intera classe dirigente.
Se sui social la gente mostra rabbia e insoddisfazione, è perché in quegli stessi mezzi di comunicazione non si ritrova alcuna coerenza e nessun rispetto per la verità da parte di coloro che lo pretendono da altri.
Condanniamo dunque insieme ogni atto di violenza verbale e fisica di questo scorcio storico!
Contribuiamo insieme ad abbassare i toni di uno scontro basato sull’ignoranza e sulla distorsione volontaria della storia!
Date prova di voler agire nella piena trasparenza e nel rispetto delle regole democratiche anche quando ciò potrebbe nuocere all’interesse particolare!
Se tutti noi faremo tutto questo, avremo fatto molto più che apporre il nome del nostro Comune in calce ad una lista per vecchi rancorosi e giovani smemorati.”
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