AFFARE KRONOSPAN E LE TANTE CONTRADDIZIONI

AFFARE KRONOSPAN E LE TANTE CONTRADDIZIONI

LE CONTRADDIZIONI DOPO LE BALLE

Cari amici, lettori e sostenitori che sempre più numerosi ci seguite, dopo le balle della scorsa settimana l’argomento che riprendiamo oggi è riferito alle tante contraddizioni che circolano sul discusso ampliamento della Kronospan.

In più dichiarazioni pubbliche, il primo cittadino si stupiva del fatto che il comitato ABC e le forze di opposizione si attivassero per ottenere un’inchiesta pubblica in riferimento alla multinazionale austriaca. Peraltro tale richiesta, nel frattempo, è stata accettata dalla Regione.

Secondo lui, poiché è previsto che nel Consorzio si installino due nuove ditte e se ne amplino altre due (tra cui appunto la multinazionale), è scorretto occuparsi solo del caso Kronospan. 

Leggendo i quotidiani, domande frequenti che si sentono pronunciare sono: “Perché si parla solo di Kronospan? Gli altri stabilimenti non inquinano, forse?”

Dovremmo quindi istituire nuove commissioni per discutere anche delle altre ditte? Riteniamo che non ce ne sia bisogno.

Ricordiamo invece che il primo a fare una differenza tra le ditte è stato proprio il Comune, incaricando un esperto per l’una e non per le altre! Ecco una delle tante contraddizioni.

Quale coerenza quindi tra parole ed azioni? 

Leggendo poi gli studi preliminari ambientali reperibili in rete condotti dalle singole ditte, abbiamo avuto modo di constatare che per prelievo di acqua, consumo di energia, scarichi liquidi ed emissioni gassose parliamo sempre di qualche ordine di grandezza in meno rispetto a quelli dichiarati nel PAUR di Kronospan.

Allargare il dialogo coinvolgendo, oltre alle parti chiamate in causa, anche la popolazione è stato fatto dal comitato ABC, che si è costituito appositamente.

E diciamo pure: finalmente qualcun’altro si è mosso, oltre a noi!

QUANDO I PRIMI A PARLARNE ERAVAMO NOI

Nel 2014 eravamo i soli a preoccuparci delle eventuali conseguenze sull’abitato di San Vito di progetti simili a quello in discussione. Eravamo l’unico gruppo a chiederci se, tutto considerato, questo genere di investimenti avrebbe portato un reale e duraturo beneficio alla popolazione sanvitese.

…questa è una delle tante differenze che ci rendono unici rispetto gli altri. Non cadiamo mai nelle contraddizioni. Anzi!

Vogliamo infatti ribadire ancora una volta che la nostra battaglia per la tutela della salute e dell’ambiente risale a ben sette anni fa, quando le altre forze politiche erano serenamente assopite.

Forse, come ha ben descritto il segretario del PD del Sanvitese in un recente articolo di stampa, a quei tempi le sinistre a San Vito erano concentrate a ricattarsi vicendevolmente! Andate sul loro profilo Facebook per avere conferma.

La fazione dei Cittadini teneva infatti sotto scacco il bilancio del Comune finché non otteneva la nomina gradita in questo o quell’ente…

Parole loro!

Presi da lotte interne, non avevano la mente sgombra per concentrarsi sul bene pubblico…?

Quindi nessuno può dire che A.Mo. San Vito o le forze della coalizione che sostiene il nostro candidato sindaco utilizzino il tema Kronospan per alimentare la propria campagna elettorale…!

Semmai è vero il contrario e tutte le contraddizioni trovano terreno fertile altrove.

USANO IL TEMA DEL LAVORO IN MANIERA IMPRORIA

Ci sono persone, infatti, che, prese da ansia da prestazione, o conscie del notevole ritardo con cui intervengono su temi fondamentali per San Vito, cercano di recuperare i tanti consensi persi.

Pare che per la nostra attuale Amministrazione, all’improvviso il tema della disoccupazione sia divenuto caro. 

…eh già!

Ci domandiamo infatti in quasi due anni di pandemia cosa ha offerto, in termini di aiuti concreti, progettualità, idee per il rilancio, per aiutare chi ha avuto difficoltà lavorative a causa delle restrizioni.

Ci chiediamo dov’era la Giunta quando i commercianti e gli esercenti di San Vito chiedevano maggiore attenzione nei loro confronti, quando per loro si avvicinava l’ipotesi di chiudere le serrande.

Quella volta i distratti amministratori erano impegnati nella costosissima realizzazione della pavimentazione di via Amalteo; stavano modernizzando la facciata della Farmacia Comunale a suon di migliaia di euro presi dalle casse del Comune; avevano iniziato a radere al suolo la piazza di Ligugnana, per renderla “a misura d’uomo”.

Noncuranti delle necessità dei sanvitesi colpiti dalla crisi economica dovuta alla Covid.

…e non sono contraddizioni queste?

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MONITORAGGIO, UN MIRAGGIO

La nostra preoccupazione, inoltre, riguarda il mancato acquisto delle centraline fisse, richieste dall’opposizione anni addietro, da installare in ZIPR e nel nostro abitato.

Alcuni degli studi di impatto ambientale effettuati sulla zona industriale, infatti, utilizzano come termine di paragone i valori registrati presso la stazione fissa di Arpa FVG a Morsano al Tagliamento (a 11 km dalla ZIPR!). La centralina di Morsano quindi non può fornire un quadro fedele e veritiero della qualità dell’aria nella zona di San Vito, ma solo derivato.

Nonostante i vari esponenti di maggioranza si alternino nello sbandierare i valori quali il rispetto dell’ambiente, non hanno mai pensato di risolvere questo problema in un decennio di governo.

In tutto questo tempo l’assessore all’ambiente non ha fatto nulla di concreto per sollecitare un monitoraggio costante e reale della qualità dell’aria e del suolo.

Neppure su specifica richiesta della terza commissione è stato possibile avere un quadro più preciso e rassicurante della situazione ambientale attuale. Inammissibile per una zona industriale come la nostra essere sprovvisti di tale strumentazione.

Si tratta di una dimenticanza? Oppure è disinteresse? O altro ancora?

L’IMPORTANTE E’ GETTARE FANGO SUGLI ALTRI

Nei suoi interventi, il quasi ex-Sindaco vorrebbe dimostrare che le nostre preoccupazioni sono di parte, con il malcelato intento di screditarci. 

Dopo ciò che abbiamo riportato, crediamo che ora il lettore abbia meglio compreso i motivi dei nostri ragionevoli dubbi.

I tanti sanvitesi che hanno firmato la petizione contro l’attuale ampliamento hanno ben compreso quali siano i dubbi e le richieste di fronte ad un impianto di tale portata.

Chiediamoci ancora una volta: vogliamo questo tipo di sviluppo per il nostro territorio? Quale sarà il nostro impegno per una vera transizione ecologica? 

Come, inoltre, coniugare la tanto auspicata candidatura del nostro Tagliamento a Patrimonio Unesco e favorire contemporaneamente la costruzione di un camino di 40 metri a 150 metri dal suo alveo?

Ricordiamo che le scelte che prendiamo ora, si rifletteranno sul futuro di chi ci seguirà. 

E non è certo questa l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli.

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